Nell'ambito delle produzioni di epoca tardo-ellenistica si distingue un'importante scuola di scultori, definita convenzionalmente con il termine neoattica. Questo termine, coniato da Heinrich Brunn nel 1853, intendeva sintetizzare l'espressione artistica di artigiani ateniesi, i cui prodotti, a partire dal II sec. a.C. fino al II sec. d.C., rievocavano i modelli elaborati dai piu grandi artisti dell'epoca classica di V e IV secolo, nel periodo cioe del massimo splendore per la citta di Atene. Importanti botteghe erano ...
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Nell'ambito delle produzioni di epoca tardo-ellenistica si distingue un'importante scuola di scultori, definita convenzionalmente con il termine neoattica. Questo termine, coniato da Heinrich Brunn nel 1853, intendeva sintetizzare l'espressione artistica di artigiani ateniesi, i cui prodotti, a partire dal II sec. a.C. fino al II sec. d.C., rievocavano i modelli elaborati dai piu grandi artisti dell'epoca classica di V e IV secolo, nel periodo cioe del massimo splendore per la citta di Atene. Importanti botteghe erano attive anche in Italia e sicuramente in Campania almeno a partire dalla prima eta imperiale, come testimoniano gli importanti rinvenimenti dei calchi di Baia. Il segno distintivo fondamentale dei prodotti a rilievo, presi qui in esame, e la libera interpretazione e combinazione degli elementi formali dell'epoca arcaica, ellenistica e classica con l'aggiunta di espressioni contemporanee in uno stile nuovo e vivace. Soprattutto nelle produzioni a rilievo e piu chiaramente evidente come l'antica funzione cultuale e votiva si fonde con un gusto squisitamente esornativo, come testimonia la giustapposizione di simili modelli su candelabri, lastre, oscilla, crateri e puteali, fino poi ad arrivare alle produzione della toreutica e della ceramica aretina. La comprensione di un fenomeno produttivo di cosi vasta portata e affrontato attraverso una precisa indagine che tiene conto di un'analisi del repertorio iconografico, del processo di diffusione e produzione del materiale, dei procedimenti tecnici e delle scelte della committenza. Attraverso questi elementi sono state tracciate le fila di un fenomeno artistico che fornisce, nell'individuazione di centri di produzione e botteghe, per un limitato ambito territoriale, lo spunto per riflessioni di carattere funzionale e sociale. Il lavoro organizzato e sviluppato in questi termini si e proposto, quindi, di restituire un'organicita ai rilievi neoattici provenienti dalla Campania, spesso tra I sec. a.C. e I sec. d.C. scenario nel quale si concretizza una forte specificita, che denota una forma di sperimentalismo dei processi produttivi di questa classe di materiali. Il testo si sviluppa attraverso una prima parte, incentrata su uno studio di tipo tradizionale legato all'inquadramento iconografico, cui segue una parte destinata alla contestualizzazione tematica e funzionale degli oggetti ed infine una parte relativa all'analisi degli orientamenti produttivi e stilistici e della circolazione e diffusione dei materiali campani.
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