Estratto: ...tanto piano che a pena l'udii, mentre le labbra nel muoversi le si scoloravano: divenuta a un tratto, dopo il sussulto, piu rigida di un'erma. E ci guardammo, la, su la soglia; ci fissammo; fissammo per un istante l'uno su l'altra la nostra stessa anima. Tutto disparve in torno; tutto fra noi due fu detto, fu compreso, fu risoluto, in un istante. Dopo, che avvenne? Non so bene, non ricordo bene. Ricordo che per qualche tempo ebbi di cio che avveniva una conscienza quasi direi intermittente, come per una ...
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Estratto: ...tanto piano che a pena l'udii, mentre le labbra nel muoversi le si scoloravano: divenuta a un tratto, dopo il sussulto, piu rigida di un'erma. E ci guardammo, la, su la soglia; ci fissammo; fissammo per un istante l'uno su l'altra la nostra stessa anima. Tutto disparve in torno; tutto fra noi due fu detto, fu compreso, fu risoluto, in un istante. Dopo, che avvenne? Non so bene, non ricordo bene. Ricordo che per qualche tempo ebbi di cio che avveniva una conscienza quasi direi intermittente, come per una successione di brevi eclissi. Era, credo, un fenomeno simile in parte a quello prodotto dall'indebolimento dell'attenzione volontaria in certi infermi. Smarrivo la facolta dell'attenzione: non vedevo, non udivo, non afferravo piu il senso delle parole, non comprendevo piu. Poi, dopo un poco, ricuperavo quella facolta, esaminavo d'intorno a me le cose e le persone, ridiventavo attento e consciente. Giuliana era seduta; aveva Natalia su le ginocchia. Anch'io ero seduto. E Maria andava da lei a me e da me a lei, con una mobilita continua, parlando senza posa, incitando la sorella, rivolgendoci una quantita di domande a cui non rispondevamo se non con qualche cenno del capo. Quel favellio vivace riempiva il nostro silenzio. In uno dei frammenti che io udii, Maria diceva alla sorella: -Ah, tu hai dormito con la mamma, stanotte. E vero? E Natalia: -Si, perche io sono piccola. -Ah, ma la notte che viene, sai, tocca a me. E vero, mamma? Prendi me nel tuo letto, la notte che viene.... Giuliana taceva, non sorrideva, assorta. Poiche Natalia le stava su le ginocchia volgendole le spalle, ella la teneva cinta con le braccia alla vita; e le sue mani posavano nel grembo della figliuola congiunte, piu bianche della vestetta bianca su cui posavano, e affilate, e dolenti, cosi dolenti che rivelavano esse sole una immensita, di tristezza. Giungendole la testa di Natalia a fiore del mento, ella reclinata pareva premere la bocca su quei riccioli;...
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